Convento di Santa Caterina

Nel 1408 si parla della fondazione della Chiesa di Santa Caterina avvenuta grazie alla donazione di un certo Marino Calzarone i n un atto notarile. Successivamente vicino alla cappella di Santa Caterina fu costruito il monastero dei Monaci della Congregazione Benedettina di Montevergine. Da un inventario del 1696 si legge che "il Convento Ha pareti bianche e cinque finestre… Attaccato alla Chiesa è il Convento, con sei celle sovrane e sei sottane, con giardino murato e altre stanze".

Il Convento fu poi soppresso sotto il pontificato di Innocenzo X e lasciato in abbandono finché nel 1722 fu donato ai Francescani da Benedetto XIII. Nel 1729 vi alloggiò lo stesso Papa che da Benevento tornava a Roma. Diventato ospizio, nel Convento vi si costituì una Comunità formata e regolare in seguito al decreto concesso dalla S. Congregazione il 10 dicembre 1724. Le spese per la costruzione del convento furono sostenute anche dal duca Fabio Maria Pignatelli della Leonessa che in esso fu sepolto insieme alla moglie Cristina di Sangro. Fu decorato al titolo di "Real Convento", con decreto di Ferdinando II, che lo mise sotto la sua protezione il 13 luglio 1854.
Per l’elevato numero di Chierici, vi fu costituito il Chiericato di Filosofia nell’agosto 1939 e fu designato a sede di Noviziato fino al terremoto del 1962. I terremoti del novembre 1980 e del febbraio 1981 hanno minacciato gravemente la stabilità del Convento e della Chiesa costringendo i frati a trovare alloggio in case private messe a disposizione da alcune famiglie del paese. È possibile visitare il magnifico chiostro realizzato in pietra tagliata con pozzo centrale e la chiesa ristrutturata negli ultimi anni.

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